Giovanni Hautmann e la passione del pensiero. Recensione a cura di Ilaria Sarmiento
In uscita la traduzione inglese. Il libro “Giovanni Hautmann e la passione del pensiero”, nasce da una giornata di studio in suo ricordo e contiene i contribuiti che Gabriela Gabbriellini, Arianna Luperini e Simona Nissim hanno curato e coordinato. Hautmann, nel suo articolo “Il mio debito con Bion”, sottolinea come Bion non cercasse interpreti “fedeli” del suo pensiero, ma desiderasse stimolare pensieri psicoanalitici. Mi sembra che sia lo stesso effetto che ottiene questo libro: stimolare i pensieri. Questo si collega al punto centrale che, come sottolineato da Hautmann stesso, riguarda l’aspetto creativo della psicoanalisi e del pensiero psicoanalitico. Come Bion, infatti, anche Hautmann considera la relazione analitica non più come un portare a galla il rimosso, ma un creare dei funzionamenti mentali dove prima erano assenti, creare nuove rappresentazioni mentali, nuovi pensieri. Ad Hautmann si devono l’idea di una visione gruppale della mente, l’idea della nascita della soggettivazione attraverso la formazione di una pellicola di pensiero, che si forma quando gli elementi Beta si trasformano in Alpha, nonché l’idea di splitting cognitivo primario, nel …
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