CENTRO PSICOANALITICO DI FIRENZE
14 dicembre 2019
ore 9.00-17.00
Auditorium Stensen
viale Don Giovanni Minzoni 25c Firenze
Fin dall’inizio della vita l’incontro con l’Altro, dal primo sguardo a tutto quello che sta nello spazio condiviso, è permeato di azioni o degli effetti di queste. La nostra stessa vita psichica, il primum movens della conoscenza del mondo e di noi stessi nasce, come sostiene Freud (1925), da una prima azione: metter dentro – sputare fuori, ed è questo primo fare che dà origine alla distinzione fra interno ed esterno, fra me e non-me, fra il Sé e l’altro.
L’intera personalità resta sempre, in una sua parte, radicata nell’azione: sia che essa si palesi come un comportamento messo in atto nel mondo esterno, sia che, attraverso la mediazione neuroendocrina, agisca nel corpo, sia che, in via virtuale e sperimentale, si esprima attraverso i pensieri e le parole.
Le prime due forme sono quelle che necessitano di essere “riprodotte nel campo psichico” (Freud 1914) attraverso una trasformazione più radicale di quella necessaria quando pensieri ben formati sfuggono momentaneamente alla consapevolezza, cosicché la loro riproduzione è semplicemente uno spostamento su di essi del raggio di coscienza.
Negli ultimi anni l’azione, da parola per così dire ‘sporca’ per la psicoanalisi, è diventata oggetto di studio e di riflessione teorica all’interno della comunità psicoanalitica.
Questo convegno vuole offrire un’occasione di approfondimento e di confronto attraverso il contributo teorico e clinico di alcuni degli psicoanalisti italiani che più si sono occupati di questo tema e delle sue implicazioni in termini di modificazioni della tecnica psicoanalitica
Interventi
TIZIANA BASTIANINI
PAOLO BOCCARA
BENEDETTA GUERRINI DEGL’INNOCENTI
GIUSEPPE MOCCIA
MARIA PONSI
IRENE RUGGIERO
MASSIMO VIGNA-TAGLIANTI