Tutti gli articoli della categoria: Archivio relazioni

In questa sezione si trovano i materiali dei seminari organizzati dal Centro Psicoanalitico di Firenze

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Un intervento di Sandra Filippini a un convegno del febbraio 2007

di Giangaetano Bartolomei* Di recente, nel rovistare in un mio vecchio computer fuori uso da anni, mi sono imbattuto in uno scambio di mail con Sandra Filippini riguardo all’intervento che, allora (dicembre 2006 – gennaio2007), stava preparando per il convegno sul tema “Conflitto e violenza intrafamiliare”, che si sarebbe svolto il 2 febbraio 2007, nell’Auditorium dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, con il patrocinio del Comune di Firenze, dell’Ordine degli Avvocati di Firenze e della Fondazione per la Formazione Forense di tale Ordine. Sandra era del tutto consapevole che la sua grave malattia le concedeva ancora pochi mesi di vita (ci avrebbe lasciati il 10 agosto 2007), ma non per questo aveva interrotto la sua attività clinica e le sue ricerche e riflessioni sui temi da lei trattati nel saggio Relazioni perverse, uscito verso la fine del 2005 presso Franco Angeli. In particolare, poco prima del convegno, Sandra mi spedisce, in una mail del 26 novembre 2006, la prima pagina di un suo nuovo lavoro (Nuove riflessioni sulla perversione relazionale), nella quale riassume i punti di approdo provvisori della sua ricerca e i problemi a suo avviso …

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Busch (2015). Trasformare il controtransfert informe in una forma rappresentabile: un’altra prospettiva.

Testo della relazione presentata al Centro Psicoanalitico di Bologna il 14 Nov 2015, all’Incontro Intercentri (Centro Psicoanalitico di Bologna, Centro Psicoanalitico di Firenze, Centro Veneto di Psicoanalisi) che pubblichiamo per gentile concessione dell’Autore. Traduzione a cura di Aldo Grassi. Il Controtransfert è il nostro miglior servitore e il nostro peggior padrone. (Hanna Segal, 1993) La scoperta dell’importanza dei pensieri e dei sentimenti  controtransferali come fonte cruciale di informazione nella situazione psicoanalitica rappresenta uno dei contributi più significativi degli ultimi ottant’anni. A partire dal lavoro pionieristico dei kleiniani, siamo giunti a renderci conto del suo significato nella comprensione di ogni paziente in un qualche momento della sua analisi e della sua importanza nella comprensione di altri pazienti dal momento in cui entrano nella nostra stanza di consultazione. Tuttavia, come ha evidenziato Levine (1997), “sono state espresse così tante opinioni contrastanti che il termine controtransfert è arrivato a subire un’eccessiva espansione, tentativi di ridefinizione espliciti o meno, mancanza di precisione e incostanza di uso” (p. 44). Inoltre, pur essendo essenziale come strumento nel nostro lavoro analitico, esso …

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Mazzacane F. (2015). I personaggi della seduta come indicatori diagnostici

Relazione presentata al Centro Psicoanalitico di Firenze il 13 Maggio 2015, che presentiamo per gentile concessione dell’Autore …non mi preoccuperei per delle interpretazioni inadeguate- io non ne ho mai date di nessun altro genere. Questa è vita reale, non la psicoanalisi romanzata (Bion, 1987).   Il lavoro che presenterò nasce dall’esigenza di riflettere sul rapporto tra alcuni aspetti teorici del modello cui faccio riferimento e la realtà della seduta. Del modello di campo analitico sottolineo, secondo la felice espressione di Neri (2011), la necessità di un “meticciato”: contaminarsi con altre aree del sapere per trarne vitalità e confrontarsi con i propri limiti. In questo caso le riflessioni cliniche nascono dall’incontro con la narratologia e l’evoluzione del concetto di personaggio.   Campi diversi La parola campo, con il suo alone semantico ampio e vago, ben si è prestata per definire un modello psicoanalitico debole ma impone, per evitare un eccesso di vaghezza, che gli autori che lo adottano come riferimento dichiarino la loro posizione su alcuni punti nodali. A mio parere quello che differenzia le varie …

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Sessarego A. (2015). Se anche i baci si potessero mangiare.

  Intervento alla presentazione del libro C.Busato Barbaglio e L.Rinaldi (a cura di)(2014). Corpo, cibo e affetti in adolescenza. Borla Ed.   Centro Psicoanalitico di Firenze, 11 Aprile 2015, h 10.00-13.00   Questo libro è un lavoro a più voci che integra di punti di vista diversi, ma mai lontani tra loro.  E’ pubblicato nella collana Frontiera Adolescenza della casa editrice Borla  ed in effetti c’è una frontiera che distingue, ma che tiene in contatto le discipline limitrofe che fanno parte del  progetto  di collaborazione alla base del libro. Si comincia con  Carla Busato Barbaglio, curatrice del libro, che dialoga con il sociologo  Prof Ferrarotti. Questa interessante introduzione letta alla luce della frontiera e delle integrazioni appare come una scelta quanto mai azzeccata, perché le aree di vita e di relazione coinvolte nel determinare il Disturbo Alimentare sono molte. Il rapporto con il corpo così come il rapporto con il cibo, non è solo personale, è culturale, è economico,  basti pensare a quanta attenzione c’è  verso questo tema ed oggi in particolare siamo circondati da …

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Barbieri G. (2015). L’azione ugualmente fluttuante.

  Relazione presentata al Centro Psicoanalitico di Firenze il 19 marzo 2015, che pubblichiamo per gentile concessione dell’Autrice Per introdurre l’argomento ho pensato di farvi una domanda, una vera domanda, e di chiedervi di conservare la vostra risposta tra voi e voi, mentre parliamo di questo argomento. La domanda è: “quale differenza c’è tra mangiare un bel panino imbottito, e raccontare, anche con dovizie di particolari, di aver mangiato un bel panino imbottito? La rivoluzione, per me, teorica e clinica, è iniziata nel 2000, con la lettura di due degli articoli del gruppo di Boston pubblicati in onore di Louis Sander sull’Infant Mental Health Journal: l’articolo di Tronick sull’espansione diadica di coscienza e l’articolo della Lyons Ruth sulla conoscenza relazionale implicita; la rivoluzione è poi andata al galoppo con la lettura dei lavori di Larry Squire  sulla memoria; e, successivamente, questa rivoluzione, si è irrobustita quando ho sentito Rossi Monti parlare del gruppo di Boston, e quindi delle cose che avevo letto, in un convegno a Milano, forse nel 2001. L’espansione diadica di Tronick corrispondeva …

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Maggiolini A. (2014). Il lavoro psicoanalitico con gli adolescenti antisociali.

 Nel suo intervento al seminario psicoanalitico “Senza paura, senza pietà. Lavorare psicoanaliticamente con adolescenti violenti e deprivati”, che si è svolto il 13 dicembre 2014, nella Sala del Giardino d’Inverno dell’Ist. Montedomini, Alfio Maggiolini ha illustrato l’utilità della prospettiva psicoanalitica per comprendere e aiutare gli adolescenti antisociali. Come egli dice nell’Introduzione al libro recentemente pubblicato da Cortina, “L’individuazione del senso soggettivo e comunicativo del comportamento è la premessa indispensabile per una risposta efficace. < … > La nostra prospettiva è psicoanalitica ed evolutiva, perché ricerca il significato del comportamento nelle motivazioni dell’adolescente, interpretandolo come un modo, normalmente disfunzionale, per tentare di realizzare i propri compiti evolutivi. Riteniamo che una prospettiva psicoanalitica non solo sia indispensabile per la comprensione del comportamento antisociale, ma che sia anche un’utile base per il trattamento”. Alfio Maggiolini coordina l’equipe di ricerca e intervento sui comportamenti trasgressivi e antisociali nell’Associazione “Minotauro“, dove è anche Direttore della Scuola di specializzazione in Psicoterapia Psicoanalitica dell’Adolescenza e del Giovane Adulto. Collabora con i Servizi della Giustizia minorile della Lombardia ed è docente di Psicologia …

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Saottini C. (2014). Una psicoanalista va in tribunale.

Relazione presentata nel seminario psicoanalitico “Senza paura, senza pietà. Lavorare psicoanaliticamente con adolescenti violenti e deprivati” 13 dicembre 2014, Ist. Montedomini, Sala del Giardino d’Inverno, via dei Malcontenti 6, Firenze. Prima di tutto vorrei contestualizzare il mio intervento. Visto che, come sappiamo, la conoscenza avviene anche a partire da un vertice osservativo, vi specifico il mio. Come psicoanalista sono stata a lungo consulente dell’Ufficio Sociale Minori in cui da più di 50 anni lavorano persone ed équipe orientate in senso psicodinamico, che hanno prodotto una ampia e documentata cultura su come conoscere e come lavorare con i ragazzi che commettono reati. (Senise, Giaconia, Roi e più recentemente Maggiolini con l’equipe del Minotauro) Dopo quasi 15 anni di questo lavoro indirizzato alla valutazione, alla formulazione di progetti a supporto del Giudice e di trattamenti di sostegno psicoterapeutico agli adolescenti autori di reato in messa alla prova, ho chiesto io di essere messa alla prova come Giudice Onorario. Qui mi sono ritrovata a rivisitare i miei parametri di comprensione del lavoro con gli adolescenti autori di reato …

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Ramacciotti A. & Moscara M. (2014). All’origine dell’esperienza psichica: le diverse concezioni dell’Io fino agli anni ’50.

Poster presentato al XVII Congresso della Soc. Psicoanalitica Italiana (All’origine dell’esperienza psichica. Divenire soggetti), Milano, 22-25 Maggio 2014. Nel poster – che illustra lo sviluppo delle concezioni del’Io fra Europa e Norf-America – sono contenute schede riassuntive su: – Psicologia dell’Io – Discussioni controverse 1043-1944 – Melanie Klein e le prime collaboratrici – Anna Freud – schema di Freud sulla struttura tripartita dell’apparato psichico (da L’Io e l’Es 1923) – Edward Glover – Herbert Nunberg Scarica il poster

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