Tutti gli articoli della categoria: Archivio relazioni

In questa sezione si trovano i materiali dei seminari organizzati dal Centro Psicoanalitico di Firenze

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Ramacciotti A. (2018) Discussione intorno al lavoro di Antonio Alberto Semi “Metodo analitico e esame di realtà”

Testo della relazione di Adriana Ramacciotti presentata al convegno “Metodo psicoanalitico ed esame di realtà “. Firenze, sabato 14 aprile 2018 Ringrazio Alberto Semi di averci parlato del metodo psicoanalitico e dell’esame di realtà. Vorrei soffermarmi brevemente su due questioni che in particolare mi hanno stimolato della sua relazione: La prima è quella della “innaturalità” del metodo analitico È condivisibile perché è così naturale scordarsi dei sogni, l’autoanalisi non è affatto un fenomeno spontaneo. Nella propria analisi – pur conoscendo la regola fondamentale – quante volte essa viene meno, spesso senza che ce ne rendiamo conto. Lo stesso nel nostro lavoro, non sempre ci risulta facile rimanere su un’idea per quanto strana essa possa essere o su un sentimento o una sensazione che ci turba mentre ascoltiamo.  Penso che questa innaturalità renda anche ragione delle caratteristiche singolari del training psicoanalitico, cosi come dell’alta frequenza che caratterizza l’analisi. Penso che segnalare l’innaturalità del metodo analitico sia importante, perché proprio tale innaturalità crea curiosità. E ritengo che la curiosità che nasce in noi e nei pazienti sia …

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Semi A.A. (2018) Metodo psicoanalitico e esame di realtà

Testo della relazione di Antonio Alberto Semi presentata al convegno “Metodo psicoanalitico ed esame di realtà “. Firenze, sabato 14 aprile 2018 Inizio ringraziando dell’invito ed entrando subito nel merito. Sono qui, seduto a questa sedia con davanti a me molte persone, in una stanza ampia. Al mio fianco persone amiche. Si tratta di una serie di dati percettivi ineludibili mescolati però ad altri elementi di pensiero, che consistono in giudizi e in altre rappresentazioni e affetti. Un giudizio è per esempio la qualifica di ‘amiche’ alla dottoressa Sessarego e alle altre dottoresse e, inevitabilmente, l’affetto che si unisce a questa qualifica. Come dire che la storia del mio rapporto con loro interferisce con o altera o aumenta lo spessore della percezione. Viceversa, vedere molte persone a me non note può stimolare la mia curiosità ma non altera la percezione, in prima battuta. Beninteso poi ci sono anche qui dei giudizi: dire che la stanza è ‘ampia’ implica un giudizio sulle dimensioni, ad esempio. Perfino dire la parola ‘stanza’ implica un giudizio qualificativo sulla percezione. …

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Breccia M. (2018) L’esame di realtà

Testo della relazione di Marina Breccia presentata al convegno “Metodo psicoanalitico ed esame di realtà”. Firenze, sabato 14 aprile 2018 Ringrazio Semi che ci ha portato questo interessante lavoro sull’ “esame di realtà” e la segretaria scientifica che mi ha invitato a partecipare al dibattito discutendo con voi questo, direi questi, argomenti, perché li trovo assai interessanti e centrali sotto più profili. Di certo di metodo innanzitutto, ora più che mai rispetto ai casi difficili che troviamo in seduta, ma li trovo argomenti interessanti anche per approfondire la visione che può avere la psicoanalisi degli e sugli stessi fenomeni che la riguardano come gruppo sociale, Green ricordava che ogni analista non dovrebbe mai smettere di interrogare il suo transfert sulla psicoanalisi, ed infine li trovo interessanti immaginando che la psicoanalisi possa essere, se non si fa mettere da parte, un valido interlocutore per una lettura più ampia della società intesa nel senso più esteso del termine, in cui esame e principio di realtà possono e dovrebbero essere presidi insostituibili. Per queste e molte altre ragioni …

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Guerrini Degl’Innocenti B. (2017) Parole in azione

Testo della relazione presentata al Convegno “Spunti per una psicoanalisi contemporanea. Il pensiero di Sandra Filippini” Firenze, sabato 2 dicembre 2017 Ho scelto questo titolo per questo mio contributo perché mi è sembrato una felice combinazione di caratteristiche fortemente legate all’oggetto del nostro discorso odierno e dalle numerose intersezioni. Innanzitutto perché Parole in azione è il titolo di uno dei primi lavori che Sandra Filippini e Maria Ponsi proposero per la pubblicazione alla Rivista di Psicoanalisi; la redazione di allora, parliamo dei primi anni 90, rifiutò l’articolo, senza nemmeno richiedere modifiche. Il contenuto dell’articolo, ampliato da alcune esemplificazioni cliniche, confluì poi in un seminario nell’ambito dei seminari multipli che si tenne a Bologna nel 1995 e nell’articolo pubblicato poi sulla Rivista nel 1996 con il titolo “Sull’uso del concetto di interazione”. Lo stesso concetto di inter-azione era entrato a far parte anche di un altro lavoro dal titolo “Enactment”, sempre scritto a quattro mani da Sandra e Maria e pubblicato sulla Rivista nel ’93. Potremmo dire che intorno al concetto di inter-azione si sia sviluppata …

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Ponsi M. (2017) “Era il 1990 quando con Sandra…”

Testo della relazione di Maria Ponsi presentata al convegno “Spunti per una psicoanalisi contemporanea. Il pensiero di Sandra Filippini” Firenze, sabato 2 dicembre 2017 Era il 1990 quando con Sandra si decise di fare una ricognizione teorico-clinica del concetto di preconscio. Fu il nostro primo lavoro preparato insieme. Non saprei ben dire perché si scelse proprio questo argomento.  Con Sandra ci eravamo – ‘psicoanaliticamente’ parlando – conosciute da poco.  Avevamo entrambe lavorato nei servizi psichiatrici di Firenze, dopo aver partecipato entrambe a esperienze di psichiatria, come si diceva allora, ‘democratica’ o ‘alternativa’ – ad Arezzo Sandra e a Reggio Emilia io.  Alla fine degli anni ’80 avevamo preso la decisione di porre termine al lavoro psichiatrico nel servizio pubblico (… in quegli anni era possibile andare in pensione presto!) per occuparci a tempo pieno della psicoanalisi; per la quale avevamo maturato curiosità e interesse nel corso delle nostre analisi personali (Manfredi Turillazzi lei e Hautmann io) e durante i seminari del training della SPI, frequentati da Sandra a Roma (dove prevaleva un filone freudiano e …

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Bolognini S. (2017) Preconscio e creatività

Testo della relazione presentata al convegno “Spunti per una psicoanalisi contemporanea. Il pensiero di Sandra Filippini”  Firenze, sabato 2 dicembre 2017 La segnalazione recente, da parte dei giornali e delle TV, della comparsa di uno squalo bianco di 7 metri a poche centinaia di metri dalla costa romagnola ha suscitato una notevole apprensione, data la pericolosità di questo mostro marino che solitamente abita acque ben più lontane e profonde; così come invece generano sconcerto e pena le notizie riguardo agli spiaggiamenti di altre creature più amabili, come balene e delfini, che pure vivono nelle profondità e che di solito non avvistiamo facilmente. Questa notizia mi era stata data, in prima battuta, da un paziente che l’aveva appena letta al bar prima di venire in seduta, e costituì il punto di partenza per una serie di pensieri del tutto in linea con il suo stile mentale abituale, fondato sullo stupore di fronte all’impatto (peraltro saltuario) con cose profonde e distantissime dalla sua coscienza, data la sua ben scarsa familiarità con il preconscio.  Metaforicamente parlando, questa persona …

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Mitoraj Marzi intervento Pisa Intimità variazioni psicoanalitiche

Marzi A. (2017). Relazione presentata al convegno “Intimità. Variazioni psicoanalitiche”

Testo della relazione presentata al convegno “Intimità. Variazioni psicoanalitiche”  Pisa16 settembre 2017, che pubblichiamo per gentile concessione dell’Autore. Il mio intervento, nel breve tempo concesso, cercherà di focalizzarsi su alcuni punti salienti del rapporto tra psicoanalisi e cyberspazio e in particolare con gli aspetti che concernono l’analisi a distanza. Essendo impossibile qualsiasi pretesa di esaustività, l’intervento cercherà di stimolare riflessioni e partecipazione del pubblico. Sarà innanzitutto importante sottolineare come l’aspetto della virtualità può suggerirci qualcosa sulla “mente” (come oggetto di lavoro analitico) in quanto condivide con essa lo statuto di luogo/non luogo che, pur avendo una base fisica, materiale (il cervello e il sistema nervoso, o la struttura dell’hardware) risulta appunto smaterializzato. Si sottolineerà l’aspetto di luogo-metafora, che tuttavia continua a dover essere colto con le coordinate di spazio e tempo. Qui mentale e spazio virtuale del cyberspace si rimandano reciprocamente – in forma di similitudine o di allusioni reciproche – in quanto entrambi sono immaginati come dotati di un volume atto ad accogliere contenuti specifici di ogni natura: aspetti, stati d’animo, fantasie, oppure innumerevoli …

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edoardo-tresoldi Thinkings-Oltre il Muro 2014, Sapri Matteini soggetti segreti destinatari sconosciuti

Matteini C. (2017). Soggetti segreti, destinatari sconosciuti

Testo della relazione presentata al convegno “Intimità. Variazioni psicoanalitiche”  Pisa 16 settembre 2017, che pubblichiamo per gentile concessione dell’Autrice.   La questione che oggi ci viene proposta è sorprendentemente densa di possibili risonanze, e anche soggetta ad un’infinità di piani di lettura. E’ evidente il rischio di banalizzare una materia tutt’altro che semplice o di forzare in letture rigide una realtà multiforme ed in costante evoluzione. Ho scelto di concentrarmi su una piccola porzione del rapporto umano con il web, ovvero la possibilità di produrre, ricevere, tradurre messaggi. Una caratteristica antropologica fondamentale a cui l’avvento dell’era digitale ha garantito caratteristiche eclatanti. Mi pare che riflettere sul rapporto fra lo spazio intimo e il web richieda prima di tutto di affrontare alcuni dei paradossi che questa rivoluzione comunicativa ha attivato. È uscito da pochi mesi “Il libro digitale dei morti” di Giovanni Ziccardi (UTET, 2017), prontuario per una questione un po’ di anni fa ancora futuribile e arcana, oggi pressante: che ne sarà, dopo la nostra morte, dei nostri dati digitali, delle foto, dei profili, dei …

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Ferruta A. (2017), Winnicott come scienziato e come artista

Testo della relazione presentata al convegno “Integrazione e spazio clinico: Winnicott oggi”.  Prato 23 settembre 2017, che pubblichiamo per gentile concessione dell’Autrice.   Abstract L’interesse per le aree primitive della mente ha accompagnato Winnicott lungo il corso di tutta la sua ricerca clinica e teorica: la sua attenzione si concentra sugli aspetti della psiche che presentano sempre potenzialità di sviluppo, nel bambino piccolo come nello psicotico. L’incontro con un’alterità non annientante e capace di entrare in contatto  mette in moto capacità creative di crescita psichica. ‘My latest brain-child’ è un’espressione che si riferisce sia all’inesauribile spirito di ricerca sul funzionamento psichico relazionale, sia alla qualità di ‘non finito’ della costruzione teorica di Winnicott.   Introduzione  Nel saggio letto alla British Psychoanalytical Society nel 1954 e pubblicato sull’International Journal of Psychoanalysis nel 1955 ‘Gli aspetti metapsicologici e clinici della regressione  nell’ambito della situazione analitica’, Winnicott afferma: “L’idea che la psicoanalisi sia un’arte deve gradualmente cedere il posto ad uno studio dell’adattamento dell’ambiente in rapporto alle regressioni dei pazienti. Ma, finché lo studio scientifico dell’adattamento non si sarà …

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winnicott Caldwell 2017 le opere di Winnicott come cornice della ricerca futura

Caldwell L. (2017). Le Opere di Winnicott. Una cornice per la ricerca futura.

Testo della relazione presentata al convegno “Integrazione e spazio clinico: Winnicott oggi”.  Prato 23 settembre 2017, che pubblichiamo per gentile concessione dell’Autrice. Per prima cosa voglio portare la vostra attenzione alle introduzioni di Marco Armellini, Vincenzo Bonaminio, Paolo Fabozzi e Anna Ferruta e dare il giusto rilievo ai loro indispensabili contributi. Essi offrono un panorama approfondito degli studi winnicottiani odierni, che illumina considerevolmente l’intero progetto delle Opere. Essi hanno letto e riletto accuratamente Winnicott  e lo hanno fatto con una mente aperta,  e i loro saggi testimoniano non solo della loro erudizione, ma mostrano anche come tutti noi (compreso lo stesso Winnicott) dipendono dal lavoro degli altri per sviluppare la nostra pratica clinica, e la nostra capacità di essere nel mondo, sia nella stanza di consultazione che al di fuori di essa. Gli autori delle introduzioni ai volumi delle Opere ci hanno dato quello ch costituisce un 13° volume, un filo che ci guida nella globalità dei testi di Winnicott riuniti nelle Opere. Ci portano dentro i testi, sia conosciuti che sconosciuti, con una rinnovata curiosità, e per …

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