Tutti gli articoli della categoria: Archivio relazioni

In questa sezione si trovano i materiali dei seminari organizzati dal Centro Psicoanalitico di Firenze

Ordina per Autori | Ordina per Seminari
 

Monticelli M. (2011). I fantasmi inconsci di un giovane adolescente.

Relazione presentata al seminario di Formazione Psicoanalitica – Sabato 12 Marzo 2011 Funzione genitoriale e perdite nell’eta adulta Seminario di Formazione Psicoanalitica , 12 Marzo 2011 L’eredità psicologica che ogni generazione riceve dalla precedente è un tema appassionante, che pone una rilevante questione teorico-clinica, su cui oggi ci troviamo a riflettere. Il lavoro di F. Palacio Espasa, con l’abbondante esperienza clinica con genitori e bambini su cui si basa, e l’elaborazione teorica che da essa si sviluppa, riveste un ruolo di punto di riferimento nel merito della discussione su questi temi. L’idea secondo cui contenuti inconsci della mente possano essere trasmessi dai genitori al figlio viene delineata pionieristicamente da S. Fraiberg nel 1974, in “I fantasmi nella stanza dei bambini”. L’autrice definisce i fantasmi come intrusi provenienti dal passato dei genitori, che danneggiano il bambino. “Sono, dice la Fraiberg, i visitatori del passato non ricordato dai genitori, gli ospiti inattesi del battesimo.” I contributi successivi che hanno sviluppato questa idea sono stati notevoli, tra cui quello di Palacio Espasa mette a punto concetti utili per pensare alla questione intergenerazionale. In “Scenari della genitorialità”, …

Leggi tutto

Palacio Espasa F. (2011). Les deuils des parents et les repercussions sur leurs enfant a l’adolesance.

Relazione presentata al seminario di Formazione Psicoanalitica – Sabato 12 Marzo 2011 “Funzione genitoriale e perdite nell’eta adulta” Seminario di Formazione Psicoanalitica , 12 Marzo 2011 LES DEUILS DES PARENTS ET LES REPERCUSSIONS SUR LEURS ENFANT A L’ADOLESANCE Francisco Palacio Espasa Nous avons beaucoup insisté sur l’importance des deuils dont les adultes sont porteurs et leur répercutions au moment de devenir parent : tant sur l’image et l’identité parentale que sur l’image qu’il va se construire de leur enfant et de la nature de relations qu’ils auront tendance à avoir avec lui. Les deuils comme il est largement connu constituent un épisode dépressif symptomatique (tristesse, baisse de l’auto-estime, troubles de sommeil, de l’alimentation, manque d’intérêts, et difficulté à avoir du plaisir, etc.) et dont la caractéristique essentiel est qu’il est transitoire. Passés 6 mois à une année la personne récupère des intérêts et sources de plaisir et les symptômes dépressifs s’estompent. Néanmoins, certains deuils par leur importance ont bien plus de conséquences ; par exemple, la perte d’un parent avant l’âge adulte augmente de 20% …

Leggi tutto

Ugo G. (2011). Le braccia vuote.

Between fulfilment and its prophecy we live, between worlds unborn and dead growth is the principle of our beauty striving to speak the inward sense of things (Roland Harris) Quando tre anni fa ho accettato di partecipare, in collaborazione con l’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia di Prato, ad un progetto di sostegno ai genitori che avevano subito una MIF o deciso un’ ITG , credo di esservi stata indotta da quel qualcosa di misterioso, di violentemente dissonante e assurdo che trasmette una morte perinatale. Nella relazione cercherò di descrivere questi aspetti , ma anche gli elementi di continuità con altre esperienze della genitorialità. Vorrei inoltre riflettere sui possibili obbiettivi di un intervento breve, attraverso una mia esperienza clinica con una giovane coppia. “La morte perinatale – scrivono Ravaldi e Vannacci – si sostituisce alla vita nel luogo ‘più sicuro e protetto’ per antonomasia … non solo si perde colui che muore e si spezza un legame profondo, ma si frantumano tutti i sogni e le aspettative di vita insieme … l’oggetto di tutto l’amore …

Leggi tutto

Lapi I. (2011). La stanza ‘Dentro’. Storie di trauma e di lutto

  “Occorre ridare un posto nella vita quotidiana al pianto, al grido, alla capacità di sentirli. Senza zittirli, utilizzandoli come mezzi di comunicazione con l’altro, invece di considerarli una negatività da cancellare” Anna Ferruta Nella mia vita professionale, e non solo, ho incontrato il dolore e il lutto per la morte che interrompe il legame genitori-figli: è questo un trauma che devia il corso della vita, sovverte l’ordine delle cose, scardina il rapporto spazio-tempo, e resta dentro chiuso in un luogo della mente, presenza forte e incancellabile, pronto a farsi sentire attuale anche dopo molti anni. E’ come se dentro la mente si creasse una stanza del dolore e del ricordo, e della relazione con l’oggetto perduto: mi sono chiesta come fare a visitare questa stanza insieme al paziente che si rivolge a me per essere aiutato, e oggi sono a condividere con voi le riflessioni sollecitate dalla mia esperienza (1). Il lutto e il trauma La psicoanalisi dispone di una teoria forte per affrontare il lutto: i nostri maestri, Freud e la Klein – …

Leggi tutto

Ferruta A. (2011). Alla ricerca di genitori e figli smarriti.

  Alla ricerca di genitori e figli smarriti Genitori e figli smarriti: un panorama di casi clinici Un fenomeno strano mi è accaduto, nel momento in cui mi sono predisposta a riflettere su questa tematica. Mi sembrava di avere seguito e curato solo figli, con genitori e storie infantili problematiche. Invece mi sono venuti incontro molti genitori di figli con gravi difficoltà che ho seguito direttamente: avanzavano verso la mia mente con solennità, decisione e autorevolezza, come nel quadro di Pelizza da Volpedo che apre il nuovo museo del Novecento appena aperto in piazza Duomo a Milano: Il Quarto Stato. Come a dire con decisione: noi ci siamo, non essere tu la prima ad annullare la funzione genitoriale, dando voce solo alle ragioni dei figli, la cui sofferenza psichica, anzi, risuona come un richiamo della foresta alla ricerca di un incontro con figure genitoriali non evanescenti, di cui hanno smarrito la traccia. Quindi, cominciamo a dare voce e volto a questi genitori che sono stati spinti a camminare verso il mio studio per chiedere aiuto …

Leggi tutto

Martinetti M.G & Landi N. (2009). Quale mappa e quale bussola?

5 Gennaio 2009 RIFLETTENDO SULLO SCOMPENSO PSICHICO ADOLESCENZIALE : QUALE MAPPA E QUALE BUSSOLA? Riflettendo sullo scompenso psichico adolescenziale: quale mappa e quale bussola? Martinetti Maria Grazia*, Landi Nerina** Nel panorama della salute mentale in età evolutiva dati statistici rilevano come circa il 10% della popolazione che afferisce al SSn per problematiche neuropsichiatriche richieda interventi di ricovero specialistico (gran parte è costituito da gravi crisi adolescenziali Levi, 2009). Vengono riportati alcune riflessioni emerse in un continuativo lavoro clinico e terapeutico con adolescenti in scompenso psichico che hanno richiesto, per le condizioni individuali e ambientali, una presa in carico attraverso format diversi (dall’eventuale accesso al pronto soccorso all’ambulatorio acuti, al ricovero e al trattamento terapeutico riabilitativo), con trattamento integrato interdisciplinare fra il servizio universitario-ospedaliero (SOD di Neuropsichiatria Infantile dell’Azienda Universitaria Ospedaliera di Careggi) e quello territoriale (UFSMIA – Azienda 10), collocati nell’Area Vasta Centro della Regione Toscana, condividendo il progetto terapeutico in tutto il suo percorso, con il supporto della formazione psicoanalitica e psicoterapeutica nei differenti momenti di riflessione, aggiornamenti e formazione comune che hanno scandito gli …

Leggi tutto

Del Soldato G. (2007) Introduzione al seminario “Firenze e la psicoanalisi”

Il Centro Psicoanalitico di Firenze è lieto di pubblicare i testi delle relazioni che si sono tenute il 24 marzo 2007 in occasione di Firenze e la Psicoanalisi: il contributo di Giovanni Hautmann. Ringraziamo i relatori per la gentile concessione e tutti coloro che hanno partecipato alla giornata e collaborato alla sua riuscita con passione e intelligenza. Chi volesse inviare un breve contributo per la pubblicazione in questa pagina, scriva a Stefania Nicasi. Centro Psicoanalitico di Firenze Sezione Toscana della Società Psicoanalitica Italiana con il patrocinio del Comune di Firenze Firenze e la psicoanalisi: il contributo di Giovanni Hautmann Salone dei Duegento, Palazzo Vecchio, Piazza Signoria, Firenze Sabato 24 marzo 2007 Presiede Gilberto del Soldato ore 9 Saluti delle Autorità e del Presidente del Centro Psicoanalitico di Firenze ore 9.30 Sandra Maestro: La psicoanalisi in Toscana: storia e geografia del Centro Psicoanalitico di Firenze ore 9.45 Andrea Marzi, Gregorio Hautmann: Spunti di riflessione su alcuni aspetti del pensiero di Giovanni Hautmann ore 10 Francesco Conrotto: Giovanni Hautmann: tra rigore e creatività ore 10.30 Intervallo ore …

Leggi tutto

Bolognini S. (2007) Giovanni Hautmann: l’intensità di uno stile scientifico

“Ogni analista ha un suo stile. Si può dire che c’è qualcosa di personale che caratterizza per ogni analista la costruzione del setting, il suo porsi col paziente, le modalità comunicativo-interpretative. Ogni analista ha una sua funzione analitica di ascolto, di conoscenza, di intervento. Questa globale e singolare modalità di lavoro, però, per ogni analista comporta delle diversità per ogni suo paziente. Queste diversità sono legate al fatto che malgrado questa relativa uniformità dello stile di ogni analista, il campo analitico è profondamente diverso, per ogni singolo analista, da un’analisi all’altra, da un paziente all’altro”. (Giovanni Hautmann, “La mia psicoanalisi”, relazione tenuta al Centro Psicoanalitico di Bologna il 28 -1 – 1999). Appartengo ad una generazione che ha viaggiato per anni, per poter fare l’analisi: ciò che accade ancora oggi, ma fortunatamente meno spesso, ad alcuni colleghi in formazione, grazie alla migliore (anche se ancora non ottimale) distribuzione delle risorse analitiche sul territorio nazionale. E senza potermi in alcun modo attribuire l’appartenenza ad alcunchè di pionieristico, di pertinenza semmai di chi ci aveva preceduto di …

Leggi tutto

Conrotto F. (2007) Giovanni Hautmann: Tra rigore e creatività

Il titolo che ho voluto dare a questo mio intervento vuole mostrare le trasformazioni, che sono avvenute sul filo del tempo, della mia personale rappresentazione di Giovanni Hautmann, di come si sia costruita e poi, via via, modificata nella mia mente la sua immagine di psicoanalista, di studioso, di ricercatore di psicoanalisi e la sua figura istituzionale. A quanti, come me, negli anni settanta dello scorso secolo erano Candidati della SPI Giovanni Hautmann appariva il severo custode del rigore teorico-clinico e istituzionale, anche in virtù della carica che all’epoca e per molti anni ha ricoperto di Segretario della Commissione Nazionale del Training, Commissione,questa, dalla quale dipendeva il lasciapassare definitivo per l’ammissione dei Candidati alla discussione dei casi clinici condotti in supervisione, cosa che preludeva alla elezione a Membro Associato. Negli anni successivi questa immagine di rigore ha trovato una conferma, su di un piano meno emotivo, nella lettura dei suoi lavori e nell’ascolto delle sue relazioni e dei suoi interventi nei Congressi e nei Convegni ai quali si partecipava. Molti di noi, e io fra …

Leggi tutto

Marzi A. (2007) Spunti di riflessione su alcuni aspetti del pensiero di Giovanni Hautmann

  Una sera un gruppo di psicoanalisti parla in una stanza, ed assiste alla celebrazione pubblica del compleanno -al contempo anagrafico e scientifico- di un collega, che, nell’occasione, parla a lungo delle qualità che avverte come peculiari in alcuni analisti (qualcuno è presente), sentendosi in tal modo molto in sintonia con loro. “Di Giovanni Hautmann ho sempre amato il rigore di pensiero”, dice ad un certo punto fra le altre cose, e credo che questa definizione che in uno degli interventi degli ultimi anni della sua vita dette Francesco Corrao sia perfettamente aderente e corrispondente al vero. Oltre alla qualità dichiarata, il rigore, Corrao colse lì uno degli oggetti nucleari della pluridecennale indagine psicoanalitica di Giovanni Hautmann, quel “pensiero” cioè che egli ha inteso seguire, nella sua nascita, a ritroso nel tempo e nello spazio della persona, illuminandone i primordi genetici con originali e feconde illuminazioni psicoanalitiche e segnando con questo più di quattro decenni del movimento psicoanalitico italiano e non solo. I concetti di H. hanno la singolare caratteristica di sedimentarsi nella mente e …

Leggi tutto