Tutti gli articoli della categoria: Cultura e Società

Valérie Perrin, Cambiare l’acqua ai fiori, ed. E/O, 2019 di Rossella Vaccaro

Valérie Perrin, nota sceneggiatrice e moglie del regista Claude Lelouch (Un uomo, una donna), è la protagonista di un vero e proprio caso editoriale, grazie al suo secondo libro[1], Cambiare l’acqua ai fiori. Il romanzo esce silenziosamente nell’estate del 2019, ma grazie al passaparola tra lettori e librai vende nel giro di un anno circa 180.000 copie, diventando un best seller internazionale e aggiudicandosi prestigiosi riconoscimenti letterari. La protagonista, Violette, sopravvissuta alla prova più dolorosa della vita, è la guardiana di un piccolo cimitero del Nord della Francia. L’insolito lavoro non la rattrista, anzi ama prendersi cura delle lapidi, dei fiori, degli animali, mentre intesse e protegge il dialogo tra vivi del paese e i morti che sorveglia. La capacità di lettura dell’animo umano con cui l’autrice tratteggia il personaggio di Violette trasforma ciò che inizialmente può apparire un racconto uniforme in una storia che, in un gioco quasi cinematografico, alterna costantemente più immagini e più voci, dando prova della lunga esperienza dell’autrice come fotografa di scena. La vita di Violette scorre con apparente semplicità, …

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La stanza dei sogni

Nella stanza dei sogni. Un analista e i suoi pazienti. Di Roberto Goisis. Recensione di Teresa Lorito

Parafrasando quello che dice l’autore stesso, Nella stanza dei sogni si legge come un romanzo, ma non è un romanzo; potrebbe essere un saggio, ma non lo è; potrebbe essere un compendio sulla teoria e tecnica della psicoanalisi, ma non ne ha la scansione, forse è un insieme di biografie, ma in realtà è un’autobiografia. Goisis scrive un libro che scompone tutti i generi letterari e li ricompone per creare un suo personalissimo modo di raccontare. La scomposizione e ricomposizione mi pare il tratto saliente del libro. La sua vita, la sua professione, la sua carriera, i suoi luoghi, i suoi pazienti, tutto è raccontato per brevi sequenze, tutto appare singolo, ma, invece, tutto è un coro che canta la sua passione per la vita, per le persone, per la psicoanalisi, per gli amici, per la sua famiglia, per i suoi pazienti. Dal giovane medico che si specializza al professionista affermato, passando attraverso delusioni, successi, sconforti, perdite e ritrovamenti. Descriverei il libro come un lavoro al telaio. La trama è una teoria del setting che …

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Incontrando Alba Donati

  Alba Donati Tu paesaggio dell’infanzia, La Nave di Teseo, 2018 Recensione e intervista di Rossella Vaccaro   “Una poesia di sensi e sentimenti, cui si va a raccordare una memoria che s’allunga sui tempi di una consuetudine quotidiana prolungata all’infinito, di modo che, in ogni giorno che passa, e mentre la vita respira, niente vada perduto” (Massimo Onofri, Il sole 24ore, 27 ottobre 2013). Svincolata da mode e tendenze, in trecento pagine di autenticità, di bene famigliare e civile, di stile ed emozioni, di sentimenti senza sentimentalismo e di pensiero senza retorica, ecco tutte le poesie di Alba Donati pubblicate dal 1997 al 2018 in Tu, paesaggio dell’infanzia, edito da La nave di Teseo, 2018, e dedicata alla figlia Laura Rosa. Il volume è composto da quattro parti: La Repubblica contadina, Non in mio nome, Idillio con cagnolino e Tu, paesaggio dell’infanzia.  L’ultima parte, inedita, che dà il nome alla raccolta, ha per orizzonte il piccolo borgo di Lucignana, luogo natio e ispiratore della poetessa. Se è vero che una mente che incontra una …

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La psicoanalisi e il diniego della pandemia

Traduzione e commento a cura di Ilaria Sarmiento La prestigiosa rivista medica The Lancet, con un Impact Factor superiore a 60, auspica un coinvolgimento degli psicoanalisti nella gestione di questa difficile situazione pandemica. Dove, affermano gli autori dell’articolo Ratner e Gandhi, i modelli cognitivi non sono sufficienti a spiegare il negazionismo, serve chi con il diniego ha a che fare quotidianamente nella pratica clinica. In questo momento, concludono gli autori, c’è bisogno di una comunicazione sociale che sappia maneggiare le difese inconsce, auspicando un coinvolgimento degli psicoanalisti nella gestione delle problematiche di salute pubblica.    Austin Ratner, Nisarg Gandhi The Lancet  19 ottobre 2020  La psicoanalisi e la lotta alla non adesione di massa al parere medico DOI:https://doi.org/10.1016/S0140-6736(20)32172-3 L’incapacità degli USA di contenere COVID-19 è stata spettacolare da ogni punto di vista. Se lo consideriamo come un caso di non adesione di massa ai consigli medici, è un caso unico nella storia moderna. Mai, prima d’ora, così tanti cittadini hanno avuto un accesso così ampio all’informazione e, allo stesso tempo, hanno protestato contro le raccomandazioni di …

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Un divano a Tunisi

Un divano a Tunisi Film diretto e sceneggiato da Manele Labidi Labbè (2020) Commento di Maria Pappa Un divano a Tunisi è un film molto avvincente, oltre che per l’acuta ironia che lo pervade, per la vasta portata dei temi trattati, che toccano ciascuno di noi in modo profondo e universale. Non a caso il film ha ottenuto il premio del pubblico alla mostra del cinema di Venezia. La commedia di Manele Labidi Labbè, esordiente regista franco-tunisina, che ha come attrice protagonista la bravissima Goldshifteh Farahani (a sua volta franco-iraniana), racconta il ritorno in patria, all’indomani della Primavera araba, di Selma  Derwich, una giovane psicoanalista, che decide di lasciare Parigi per aprire un proprio studio alla periferia di Tunisi, dove è nata e ha trascorso la propria infanzia. A Tunisi Selma vuole incoraggiare le persone ad aprirsi liberamente sul suo lettino, anche con l’intento di risollevare il morale dei suoi connazionali dopo lo shock della rivoluzione e la caduta di Ben Ali, ma deve scontrarsi con la diffidenza locale, con l’amministrazione passiva e con un poliziotto …

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Unorthodox commento di Rossella Vaccaro

Unorthodox (miniserie Netflix, 2020) Commento di Rossella Vaccaro Wiliamsburg, Brooklyn, New York, comunità hassidica Satmar, una delle più importanti degli Stati Uniti, nata all’inizio del 1900 in quella che oggi è Satu Mare, Romania, ma all’epoca Ungheria.  Una comunità di circa ottantamila persone che si contraddistingue per norme sociali rigorose, un antisionismo intransigente e composta di sopravvissuti alla Shoah e dai loro figli e nipoti. Una miniserie di Netflix di quattro puntate – la brevità è una scelta vincente – girata in inglese e in yiddish, diretta da Maria Schrader e sceneggiata da Anna Winger, Alexa Karolinski e Daniel Hendler. Una direzione quasi tutta al femminile, che facilmente si rintraccia nella sensibilità con cui sono raccontate le difficili vicende della giovane protagonista. La serie è liberamente ispirata alla biografia di Deborah Feldman, Unorthodox: The Scandalous Rejection of My Hasidic Roots, pubblicato negli USA nel 2012 (Ex ortodossa. Il rifiuto scandaloso delle mie origini chassidiche, ed. Abendstern, 2019), che  ha suscitato fin da subito un acceso dibattito.  Anni fa ebbi l’occasione di soggiornare nella Grande Mela …

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Cinema in Manifattura Richard Jewell

Pubblichiamo i commenti ai film presentati durante la sezione di Buio in sala Cinema e Psicoanalisi all’interno della rassegna estiva del Cinema Stensen alla Manifattura Tabacchi. Richard Jewell di Clint Eastwood (Usa 2019, 129′) Commento di Vincenza Quattrocchi      Tre giorni sull’altare, 88 sulla polvere Il regista racconta e rivisita una storia vera: durante le Olimpiadi del 1996 ad Atlanta, la guardia di sicurezza Richard Jewell, scopre una bomba, si pone con ostinazione affermando i suoi sospetti a dispetto della sottovalutazione dei vari addetti alla sicurezza. L’attentato per il suo gesto ha conseguenze ridotte rispetto alla possibile catastrofe: la morte di due persone e il ferimento di 111 partecipanti alla serata musicale. Clint dall’alto dei suoi lunghi anni di vita vissuta mette il dito su come il pregiudizio (questa è la sua lotta interiore) sia il motore di molte ingiustizie e soprusi. Ci dice come il rapporto tra massa e individuo e tra sistema e individuo, nel mondo contemporaneo, sia, molto sfavorevole per il singolo. Richard è un ragazzone oversize, ingenuo, candido nel suo …

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Cinema in Manifattura La Favorita

Pubblichiamo i commenti ai film presentati durante la sezione di Buio in sala Cinema e Psicoanalisi all’interno della rassegna estiva del Cinema Stensen alla Manifattura Tabacchi. La Favorita di Yorgos Lanthimos (Gre 2018, 120′)   Commento di Ilaria Sarmiento    La Favorita di Lanthimos è un film ambientato agli inizi del XVIII secolo, ma ci descrive dei personaggi che, nella loro essenza, potrebbero essere contemporanei. In questo film emerge quello che accade quando il potere è detenuto da persone psicologicamente fragili, il cui comportamento è guidato da aspetti non consapevoli e inelaborati. Lanthimos ha la capacità di metterci direttamente in contatto con aspetti primitivi dell’essere umano. Per primitivi intendo che sono aspetti che nascono nell’essere umano all’inizio della vita. E’ un film sul potere. Cercare il potere è qualcosa che difende dalla sensazione di impotenza. Come il neonato, che deve credersi onnipotente per tollerare la totale dipendenza dall’altro e, quindi, la propria vulnerabilità. Potere che è legato agli aspetti narcisistici della persona. Aspetti che fanno parte di tutti i noi e che sono predominanti nei …

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Cinema in Manifattura Father and son

Pubblichiamo i commenti ai film presentati durante la sezione di Buio in sala Cinema e Psicoanalisi all’interno della rassegna estiva del Cinema Stensen alla Manifattura Tabacchi. Father and son di Kore’eda Hirokazu (Jap 2013, 120′)   Commento di Rossella Vaccaro Psicoterapeuta, Membro Ordinario Società Psicoanalitica Italiana, Centro Psicoanalitico di Firenze   Leggi il commento di Rossella Vaccaro su SPIWEB

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Ricordo di Franco Mori (1922-2020)

L’Esecutivo e i soci del Centro Psicoanalitico di Firenze “Giovanni Hautmann” ricordano con affetto e riconoscenza Franco Mori (1922-2020), uno dei fondatori del Centro, di cui è stato nel tempo Segretario Scientifico (1982-1984) e Presidente (1988-1990). Conserveremo con cura l’esempio e la passione che ci ha trasmesso, e il suo ultimo prezioso lascito, quelle Cronache della mia lunghissima vita (Editore Effigi, 2019), che testimoniano di un desiderio vivo e profondo di trasmettere la propria esperienza umana e scientifica. Ricordo di Franco Mori su Spiweb  “Cronache della mia lunghissima vita” di Franco Mori

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