Tutti gli articoli della categoria: Cultura e Società

cura psicoanalitica

L’unità psiche-soma nella cura psicoanalitica di Maurizio Stangalino – Recensione di Maria Pappa

La vita, la morte, il divenire (FrancoAngeli ed., 2023) Il libro “L’unità psiche-soma nella cura psicoanalitica. La vita, la morte, il divenire”, di Maurizio Stangalino, ci offre una ricca e preziosa esplorazione psicoanalitica di problematiche che incontriamo sempre più frequentemente nella clinica contemporanea, sulle quali siamo chiamati a interrogarci, che rendono necessario un ampliamento delle nostre visioni teoriche e un’estensione delle nostre conoscenze ad altri ambiti, tra i quali quelli della fisica, della neurobiologia, della neurofisiologia, e delle neuroscienze. L’Autore parte da una riflessione e da una preoccupazione riguardanti la condizione di quei soggetti, spesso giovani, attraversati da una tendenza all’auto-annientamento, con un’estrema difficoltà a sentirsi vivi. “I pazienti a cui ci si riferisce sembrano avere affrontato, nelle loro iniziali esistenze, una circostanza acuta e protratta di non-vita psichica, nel senso di una assenza o insufficiente apporto di un essere umano (genitore o suo sostituto), in grado di alleviare l’angoscia primaria e di innescare una indispensabile scintilla vitale” (p. 17). Si fa largo l’ipotesi che laddove manchino indispensabili condizioni iniziali e si verifichino invece circostanze …

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Freud e Fliess

“Freud ed il suo compagno segreto” di Elisa Casini

Articolo pubblicato in forma integrale nella rivista “AeP Adolescenza e Psicoanalisi”, anno XV – n.1 – maggio 2021 (pp. 71-80). Era l’anno 1887. Due uomini si incontrano all’università di Vienna. Uno era Sigmund Freud, aveva trentun anni e teneva lezioni sull’anatomia e la fisiologia del sistema nervoso. L’altro era Wilhelm Fliess, un otorinolaringoiatra di Berlino, di poco più giovane, che intraprese un viaggio di studio a Vienna e in tale occasione frequentò le lezioni di Freud. Dalle loro discussioni scientifiche sorse una mutua simpatia che progredì subito per Freud nel desiderio di approfondire la loro conoscenza. Il 24 novembre 1887, poco tempo dopo il loro primo incontro, scrisse a Fliess: “Egregio amico e collega, la mia lettera odierna è dettata da un motivo professionale, devo però iniziare confessando che spero di poter proseguire il rapporto con Lei, e che Lei mi ha lasciato una profonda impressione, la quale potrebbe facilmente indurmi a comunicarLe schiettamente in quale categoria di uomini sento di doverLa collocare” (Lettera 1) [2].   Sulla loro amicizia si fonda la nascita della psicoanalisi. …

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stranizza amuci

“Stranizza d’amuri” di Giuseppe Fiorello – Recensione di Teresa Lorito

Estate del 1982, campionati del mondo di calcio, l’Italia vince. Le strade sono piene di gente che festeggia e nel senso opposto dello scorrere della folla si allontana un motorino: Gianni e Nino si dirigono verso il loro luogo segreto, verso la loro scelta definitiva. È questa l’ultima scena di Stranizza d’amuri  (2023), opera prima di Giuseppe Fiorello, che racconta la nascita, il riconoscimento e la fine di un amore fra due giovani adolescenti, Gianni e Nino, in un contesto sfavorevole da quasi tutti i punti di vista. Se è vero che, come dimostrerebbe un celebre esperimento di Milgram a Yale negli anni ’60, “la maggioranza della gente tende alla passività morale, preferisce seguire la corrente generale piuttosto che assumersi il rischio di una decisione autonoma” (La Porta, 2023), la scena sembra suggerire un eccezionale movimento contrario da parte dei protagonisti, rispetto a una comunità a cui “piace soprattutto trovarsi nella condizione di fare il male senza sentirsi colpevoli” (La Porta, 2023), convinta cioè di eseguire un precetto sociale irrinunciabile. Il film è tratto da …

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“La stranezza” di Roberto Andò – Recensione di Alessia Fusilli de Camillis

La congiuntura di scatenamento e il rotolare degli eventi Rotolare degli eventi è un’espressione tratta dal Faust di Goethe, ripresa da Ogden (1997, 15) per esprimere la sua idea del lavoro analitico attraverso il linguaggio della drammaturgia: «Il modo in cui Goethe formula il dilemma di Faust riflette a mio parere ciò che è fondamentale nel compito terapeutico della psicoanalisi: lo sforzo di creare condizioni in cui possa avere luogo un tipo particolare di discorso nel quale l’analizzando e l’analista tentano di accrescere la propria capacità di partecipare al “rotolare degli eventi”, di fare esperienza (…) della vita emotiva dell’uomo». Ecco il rotolare degli eventi proposto da Roberto Andò ne La Stranezza. Sicilia, 1920. Fischio del treno. Luigi Pirandello (Toni Servillo) ritorna da Roma nella nativa Agrigento (Girgenti) per il compleanno dell’amico Giovanni Verga. Qui scopre che la sua anziana balia Maria Stella (Aurora Quattrocchi) è appena morta. Decide allora di organizzarle un degno funerale per il quale assolda Sebastiano Bastiano Vella (Salvatore Ficarra) e Onofrio Nofrio Principato (Valentino Picone), due singolari becchini e attori …

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rapito di bellocchio

Rapito di Marco Bellocchio. Recensione di Stefania Nicasi

Presentato in occasione di Buio in Sala – Cinema in Villa, 12 luglio 2023   La vicenda storica Edgardo Mortara fu portato via dalla sua famiglia e dalla sua casa di Bologna nel  giugno 1858 per ordine di Pio IX, papa e re dello Stato pontificio, a conclusione di un’indagine condotta dall’Inquisitore di Bologna padre Pier Gaetano Feletti. Dall’indagine era emerso con relativa certezza che Edgardo, ancora in fasce e forse gravemente ammalato, era stato segretamente battezzato dalla domestica Anna Morisi che voleva salvarne l’anima. Per la Chiesa cattolica il battesimo, ricevuto per aspersione in articulo mortis, era valido: dunque il bambino andava sottratto all’educazione religiosa ebraica e allevato secondo i corretti principi cristiani. Edgardo, che non aveva ancora sette anni, venne tradotto segretamente a Roma nella Casa dei Catecumeni. Tutti i tentativi della famiglia per riaverlo furono vani. Edgardo crebbe sotto l’ala di Pio IX, si consacrò a Dio giovanissimo, si rifiutò di tornare a casa una volta cresciuto e liberato con la presa di Roma ( 20 settembre 1870, Breccia di Porta Pia) …

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Prendersi gioco

“PRENDERSI IN GIOCO. Una psicoanalista racconta” di Marta Badoni – Recensione di Antonella Sessarego

(Raffaello Cortina Editore) Marta Badoni è neuropsichiatra infantile, analista con funzioni di training della SPI, esperta in analisi di bambini e adolescenti, ha ricoperto la carica di segretario nazionale e di vicepresidente, in due diversi esecutivi della SPI.  Nel 1993 al Centro Milanese di Psicoanalisi costituì, con altri colleghi, l’Osservatorio per la psicoanalisi dei bambini. Da questo primo fondamentale nucleo comincerà un percorso clinico e istituzionale, che la vedrà impegnata in prima persona, fino al riconoscimento, dopo alcuni anni,  e all’integrazione nel training del lavoro con bambini e adolescenti, esigenza riconosciuta sia a livello nazionale dalla SPI che internazionale dal’IPA. Marta Badoni è una figura centrale nella storia della SPI e della psicoanalisi infantile. Questo libro raccoglie lavori significativi, alcuni inediti, altri già pubblicati, ma rivisti e riadattati. Con una scrittura chiara ed incisiva l’autrice ci porta dentro la stanza d’analisi con storie cliniche intense, con una tecnica rigorosa e originale, attraverso percorsi teorici complessi. Questo è già molto, ma il valore aggiunto nella lettura di questo libro sta nel riuscito intreccio  tra la scrittura …

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Close di Lukas Dhont. Recensione di Vincenza Quattrocchi

Close di LUKAS DHONT è stato in concorso al 75° Festival di Cannes, dove ha vinto il Gran Prix della Giuria ed ha partecipato come candidato al premio Oscar per il miglior Film. Il regista ama esplorare il mondo dell’adolescenza, come ha fatto nel precedente film, Girl. La scena si svolge in un tripudio di fiori e di giovani presenze. Ma quest’aria fresca nasconde insidie ed un profondo dolore, crescere comporta inevitabili sofferenze. Tèo e Rèmi, sono nati in provincia e, pur avendo entrambi una famiglia, vivono praticamente insieme.  Sono figli unici e spesso dormono ora nell’una, ora nell’altra casa, affiliati dalle reciproche famiglie. C’è una scena che descrive questa forma di apparentamento: i due protagonisti distesi sull’erba al sole con la mamma di Rèmi, sembrano indistintamente figli. Dalla loro amicizia, i quattro genitori sembrano rassicurati, quasi a considerarla un sostegno per il loro compito genitoriale, come si evince anche dallo svolgimento della vicenda. Si dice che ad ispirare il regista siano state le sue reminiscenze scolastiche ed è così che fonda il suo lavoro …

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Gradiva 2022

Vincitore Premio Gradiva 2022 “Body as Psychoanalytic Object: Clinical Applications from Winnicott to Bion and Beyond” a cura di C. Harrang, D. Tillotson e N.C. Winters

  Il libro “Body as Psychoanalytic Object: Clinical Applications from Winnicott to Bion and Beyond”, in cui è presente anche un articolo di Andrea Marzi, “The Body Vanishes? Preliminary Thoughts on Bodily Experience and the Identity of the Analyst in Remote Analysis”, socio del CPF, ha vinto per il premio Gradiva 2022, nella categoria Best Edited Book.

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Il sé dinamico in psicoanalisi

IL Sé DINAMICO IN PSICOANALISI. FONDAMENTI NEUROSCIENTIFICI E CLINICA PSICOANALITICA. Recensione di Elisabetta Bellagamba

Di Rosa Spagnolo e Georg Northoff (FrancoAngeli, 2022) Quale è la base del Sé? Il Sé è multiplo o unitario? Quali sono le dimensioni e gli aspetti del Sé? Qual’ è lo sviluppo del Sé? Queste sono alcune delle domande che gli autori si pongono e le cui risposte si sviluppano nel corso del libro in un pensiero che abbraccia varie prospettive integrate tra loro in modo dinamico e armonico.  La base del loro pensiero è che il Sé può essere descritto nella sua struttura spazio-temporale, in quanto sentirsi un soggetto implica un essere radicato nel qui e ora in un determinato spazio: un esserci in quel preciso momento e un esserci in uno specifico spazio, percependo una continuità nella propria linea del tempo. Il Sé nella sua prospettiva temporale, in cui passato, presente e futuro si abbracciano, è caratterizzato da una “durata estesa” nel tempo (p.16) comportando che il passato è nel presente e imprime sul futuro; ciò permette di tenere insieme le varie temporalità che sono strettamente intrecciate alle funzioni motorie, sensoriali, affettive …

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L ‘ARMINUTA (2021) di Giuseppe Bonito. Recensione di Vincenza Quattrocchi

Buio in sala: Rassegna Amore e Psiche 25/7/022 Fondazione Stensen e SPI Centro Psicoanalitico di Firenze   Il film, tratto da un gioiello di letteratura contemporanea, mi fa citare con F. De Andrè:  “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.”           Una commozione asciutta accompagna il lettore e lo spettatore, dall’inizio alla fine.  Quanto scrivo, risente inevitabilmente sia della lettura del libro, che della visione del film. In mezzo al degrado, alla povertà irreversibile, alla mancanza d’istruzione, spuntano i fiori di rara bellezza. Certamente lo sono, Adriana e L’Io narrante, l’Arminuta, due sorelle, “arminuta”, l’una per l’altra, un regalo inaspettato che si trasforma in un sodalizio esondante sulle disattese responsabilità genitoriali. Prevarica e traccia un percorso in cui la vita tra pari, si sostituisce alla carente guida degli adulti. Soffrono, si divertono e crescono insieme. “ Ma, la tua mamma, dove’ è?”  Alla domanda di Adriana, A. risponde.: “Ne ho due, una, è la tua.”  Sorelle: Coccia e piedi, nei momenti davvero tristi, coccia e coccia, quando gli incubi notturni di A., sono una richiesta …

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