Chiamerò la polizia di Irvin D. Yalom. Recensione di Teresa Lorito
Irving D. Yalom, Chiamerò la polizia, Neri Pozza, Venezia, 2019. Recensione a cura di Teresa Lorito Chiamerò la polizia è un piccolo libro di Irvin D. Yalom, un racconto molto intenso che narra di un dialogo fra due vecchi amici, un dialogo atteso da anni. Proprio nel cinquantenario della loro laurea, finalmente, parlano del dramma che, in maniera diversa, portano dentro: il dramma dell’Olocausto. I due amici sono entrambi sopravvissuti: Bob è arrivato da solo a Boston a 17 anni, la sua famiglia sterminata; Irvin emigrato con la sua famiglia negli Stati Uniti prima che il nazismo arrivasse al potere, ma non per questo lontano dagli orrori dello sterminio. Si incontrano nelle aule universitarie e subito nasce fra loro un’intensa amicizia che dura negli anni, anche quando le loro strade si dividono “lui specializzandosi in chirurgia cardiaca e io prendendomi cura dei cuori infranti attraverso la parola”. Negli anni il loro rapporto rimane solido anche se entrambi sanno che c’è un non detto, qualcosa che occupa le loro difficili notti. Se Bob non parla della sua esperienza in …
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