“Buio in Sala 2024” – “Leyla e i suoi fratelli: una finestra sull’Iran nostro contemporaneo” commento di Virginia De Micco
Così lontano così vicino, verrebbe voglia di dire guardando questo film iraniano complesso e sorprendente che ci consente di gettare uno sguardo su una società e un modo di tessere le relazioni tra i generi e le generazioni da un lato così ’diverso’ dal nostro, dall’altro invece più simile di quanto potessimo immaginare. Chissà se il regista del film, premiato a Cannes e poi sottoposto ad un grottesco provvedimento di ‘rieducazione’ artistica da parte del regime iraniano, avrà anche sentito una eco del viscontiano “Rocco e i suoi fratelli”, eco quasi inevitabile per lo spettatore italiano, soprattutto di fronte al racconto di una vera e propria epopea di trasformazioni sociali, colte però attraverso l’intreccio di relazioni familiari in cui quotidianità e drammaticità convivono fianco a fianco: più incline a toni ‘epici’ il racconto di Visconti, più con toni da commedia grottesca questo di Saeed Roustay. Varrà la pena anche di specificare che il film precede l’ondata di proteste del movimento “Donna Vita Libertà” la cui breve stagione di speranza è stata seguita da una …
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