Valérie Perrin, Cambiare l’acqua ai fiori, ed. E/O, 2019 di Rossella Vaccaro
Valérie Perrin, nota sceneggiatrice e moglie del regista Claude Lelouch (Un uomo, una donna), è la protagonista di un vero e proprio caso editoriale, grazie al suo secondo libro[1], Cambiare l’acqua ai fiori. Il romanzo esce silenziosamente nell’estate del 2019, ma grazie al passaparola tra lettori e librai vende nel giro di un anno circa 180.000 copie, diventando un best seller internazionale e aggiudicandosi prestigiosi riconoscimenti letterari. La protagonista, Violette, sopravvissuta alla prova più dolorosa della vita, è la guardiana di un piccolo cimitero del Nord della Francia. L’insolito lavoro non la rattrista, anzi ama prendersi cura delle lapidi, dei fiori, degli animali, mentre intesse e protegge il dialogo tra vivi del paese e i morti che sorveglia. La capacità di lettura dell’animo umano con cui l’autrice tratteggia il personaggio di Violette trasforma ciò che inizialmente può apparire un racconto uniforme in una storia che, in un gioco quasi cinematografico, alterna costantemente più immagini e più voci, dando prova della lunga esperienza dell’autrice come fotografa di scena. La vita di Violette scorre con apparente semplicità, …
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