Autore: redazione

Dialoghi aperti Firenze 11 maggio 2019 🗓

Il Centro Psicoanalitico di Firenze organizza una mattina di dialogo e confronto con tre psicoanalisti autori di testi diversi che affrontano temi importanti. La cura psicoanalitica contemporanea. Estensioni della pratica clinica, a cura di Tiziana Bastianini e Anna Ferruta (Giovanni Fioriti Editore, 2018). Un libro a più voci che osserva e si interroga sulle estensioni della pratica clinica e  indaga le evoluzioni del metodo psicoanalitico messo alla prova in contesti clinici diversi. Gregorio Hautmann dialoga con una delle autrici/curatrici Anna Ferruta. Il disagio del desiderio (Donzelli Editore, 2017). Un libro che affronta il tema delle biotecnologie nella procreazione umana in una ottica psicoanalitica partendo dalla sua dimensione più intima, in rapporto all’ identità personale. Una riflessione sulla disgiunzione tra sessualità e procreazione in un mondo che cambia. Marina Breccia dialoga con l’autrice Paola Marion. Solo (Barta Edizioni, 2017). Un originale progetto editoriale di una casa editrice indipendente (collana Sconfini, Barta Editore), un titolo che rimanda ad Edgar Allan Poe, un tema, l’autismo,  affrontato e scritto in forme narrative diverse. Con un intervento di Arianna Luperini responsabile editoriale Barta, Benedetta Guerrini Degl’Innocenti …

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Nicolò A.M. (2019) Al di là dell’Interpretazione. Note sul cambiamento in psicoanalisi

Testo della relazione presentata al convegno Al di là dell’Interpretazione. Note sul cambiamento in psicoanalisi  Firenze 30 marzo 2019 Pazienti sempre più difficili ci hanno costretto a rivedere la nostra tecnica e a fare particolare attenzione all’esistenza di differenti livelli  di simbolizzazione e di differenti modi di ricordare. Siamo oggi consapevoli che la strada con cui le esperienze traumatiche primitive vengono comunicate non è il linguaggio verbale. Questo ci ha costretto a implicare la persona dell’analista nella stanza di analisi per quanto riguarda le sue sensazioni corporee, le sue percezioni allucinatorie o psicosomatiche (Botella, 2013), i sogni di controtransfert (Ferro, 2005, 2007; Nicolò, 2016), la sua capacità di sognare il sogno che il paziente non fa (Bion, 1992; Ogden, 2004).  Per  molti di questi autori rendere conscio l’inconscio non è più l’obiettivo del lavoro e non si tratta di svelare, ma piuttosto di favorire trasformazioni della coppia analitica e rendere possibili rappresentazioni anche inconsce. In questa prospettiva, il funzionamento psichico dell’analista è parte integrante del processo e del materiale. Anzi nell’ottica di campo, il promotore della …

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Saraò G. (2019) Introduzione al convegno Al di là dell’Interpretazione

Testo della relazione presentata al convegno Al di là dell’Interpretazione. Note sul cambiamento in psicoanalisi  Firenze 30 marzo 2019   Ci sono concetti e teorie che ci accompagnano nella nostra formazione professionale, nel tempo rappresentano dei compagni di viaggio con cui continuamente siamo costretti a confrontarci.  Un ritornare a casa, rincontrare qualcosa che è familiare, che è lì anche quando non ci pensiamo, qualcosa che fa parte della nostra identità anche a nostra insaputa. Parlare del concetto di interpretazione, per chi lavora con metodi psicoanalitici-psicodinamici,  significa avventurarsi in una vasto territorio, in cui ogni generazione di analisti ha lasciato una traccia. Ma questo ritorno comporta un incontro rinnovato, un quid di nuovo che si aggiunge alla storia di quel concetto, un misto rassicurante ed inquietante. Per quanto possiamo ricostruire la genesi e lo sviluppo di quel concetto ci dobbiamo confrontare con l’attuale, la nostra epoca, la nostra visione del mondo.  La comunità degli analisti, a cominciare da Freud, ha scritto moltissimo sullo strumento dell’interpretazione e come tale permane una costruzione che costituisce un aspetto identitario un …

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Ponsi M. (2019) Commento alla relazione di A.M. Nicolò Al di là dell’Interpretazione

Testo della relazione presentata al convegno Al di là dell’Interpretazione. Note sul cambiamento in psicoanalisi  Firenze 30 marzo 2019   Che cosa produce il cambiamento?  – è la domanda che promuove le riflessioni che Anna Nicolò ci propone nella sua relazione. E’ una domanda che nasce dal fatto che sempre di più gli analisti si sono resi conto del fatto che la risposta prescritta dalla teoria – che il cambiamento faccia seguito alla comprensione di sé, a sua volta promossa da un’interpretazione corretta – non è convincente. Le cose, nella cura analitica, non procedono in questa felice sequenza. Ci sono molti altri aspetti che entrano in gioco nel processo analitico e nella sua capacità di rispondere alla richiesta di cura. Certamente il misurarsi con i cosiddetti pazienti difficili, come dice Anna Nicolò, ha fornito molto materiale per approfondire la questione del cambiamento. Tuttavia va detto che sono ‘difficili’ non solo perché spesso sono gravi sul piano psicopatologico, ma anche, e direi soprattutto, perché si adattano con difficoltà alle regole classiche della cura analitica. In altre …

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Graziani G. (2019) Commento alla relazione di A.M. Nicolò Al di là dell’Interpretazione

Testo della relazione presentata al convegno Al di là dell’Interpretazione. Note sul cambiamento in psicoanalisi  Firenze 30 marzo 2019 Ringrazio Anna Nicolò per il regalo che ci ha fatto con la sua relazione. Commentarla per esteso è una operazione che non posso assolvere tanto è il materiale che lei ci ha offerto. Mi limiterò pertanto a sottolineare alcuni aspetti. Il primo dato che emerge e che fa da sottofondo è la trasformazione della psicoanalisi nel suo complesso, il suo transitare da una dimensione classica ad una più aperta ai cambiamenti di paradigma. Anna Nicolò rapporta questo mutamento al confronto con una mutata categoria di pazienti, pazienti più gravi e più difficili. Non è forse il solo motivo, ma sicuramente è vero. Basti pensare a come oggi si parli di dissociazione e di trauma, due elementi  che la psicoanalisi classica ha sempre considerato tabù. Il primo perché avulso dall’inconscio dinamico e soprattutto perché riconducibile a Janet, colui che è stato a lungo ed erroneamente considerato come il principale nemico di Freud. Il secondo, il trauma, dopo …

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Chiamerò la polizia di Irvin D. Yalom. Recensione di Teresa Lorito

Irving D. Yalom, Chiamerò la polizia, Neri Pozza, Venezia, 2019. Recensione a cura di Teresa Lorito Chiamerò la polizia è un piccolo libro di Irvin D. Yalom, un racconto molto intenso che narra di un dialogo fra due vecchi amici, un dialogo atteso da anni. Proprio nel cinquantenario della loro laurea, finalmente, parlano del dramma che, in maniera diversa, portano dentro: il dramma dell’Olocausto. I due amici sono entrambi sopravvissuti: Bob è arrivato da solo a Boston a 17 anni, la sua famiglia sterminata; Irvin emigrato con la sua famiglia negli Stati Uniti prima che il nazismo arrivasse al potere, ma non per questo lontano dagli orrori dello sterminio. Si incontrano nelle aule universitarie e subito nasce fra loro un’intensa amicizia che dura negli anni, anche quando le loro strade si dividono “lui specializzandosi in chirurgia cardiaca e io prendendomi cura dei cuori infranti attraverso la parola”. Negli anni il loro rapporto rimane solido anche se entrambi sanno che c’è un non detto, qualcosa che occupa le loro difficili notti. Se Bob non parla della sua esperienza in …

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Al di là dell’Interpretazione Firenze 30 marzo 2019 🗓

  Pietra angolare dell’edificio teorico psicoanalitico, a partire dal lavoro fondativo attorno al sogno, quale posto ha nel pensiero clinico della psicoanalisi contemporanea il campo dell’interpretazione? La funzione interpretante dell’analista, rivista, ampliata, piegata differentemente a seconda delle evoluzioni teoriche del pensiero freudiano e post freudiano, mantiene una sua centralità nel lavoro clinico? A partire da queste domande Anna Maria Nicolò svilupperà la sua riflessione sulle evoluzioni teoriche e sull’utilizzo clinico degli strumenti psicoanalitici, collegando le questioni tecniche alle sfide poste alla psicoanalisi dalla realtà contemporanea. Nel corso del seminario saranno discusse in particolare alcune modificazioni tecniche che riguardano il trattamento dei pazienti difficili   FIRENZE Sabato 30 marzo 2019 ore 9.30 – 13.30 Educatorio di Fuligno – Sala Blu Via Faenza 48   ANNA MARIA NICOLÒ   AL DI LÀ DELL’ INTERPRETAZIONE Note sul cambiamento in psicoanalisi   Intervengono MARIA PONSI GRAZIANO GRAZIANI GIUSEPPE SARAÒ   ISCRIZIONE SEMINARIO 30 MARZO   Scarica scheda iscrizione 30 marzo Locandina 30 marzo

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Tutti i nomi del mondo. Dialogo con Eraldo Affinati

Dialogo con Eraldo Affinati su Tutti i nomi del mondo A cura di Maria Pappa Il dialogo con Eraldo Affinati era stato pensato a margine della presentazione di Tutti i nomi del mondo (Mondadori, 2018) il 13 marzo alla rassegna Leggere per non dimenticare, curata da Anna Benedetti. L’incontro è stato rinviato, in attesa di una nuova data pubblichiamo l’intervista all’autore a cura di Maria Pappa. Per le date e il programma completo: Programma Leggere per non dimenticare Eraldo Affinati è nato a Roma nel 1956. Ha pubblicato Veglia d’armi. L’uomo di Tolstoj (1992), Soldati del 1956 (1993), Bandiera bianca (1995), Patto giurato. La poesia di Milo De Angelis (1996), Campo del sangue (finalista al premio Strega e vincitore del premio Selezione Campiello 1997), Uomini pericolosi (1998), Il nemico negli occhi (2001), Un teologo contro Hitler. Sulle tracce di Dietrich Bonhoeffer (2002), Secoli di gioventù (2004), Compagni segreti. Storie di viaggi, bombe e scrittori (2006), La Città dei Ragazzi (2008), Berlin (2009), Peregrin d’amore. Sotto il cielo degli scrittori d’Italia (2010), L’11 settembre di Eddy il …

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Psicoanalisi in scena. Pisa 23 febbraio e 30 marzo 🗓

Con il patrocinio del Centro Psicoanalitico di Firenze “Giovanni Hautmann” Due incontri tra psicoanalisi, teatro, cinema PSICOANALISI IN SCENA a cura di MARIA GRAZIA VASSALLO TORRIGIANI PISA, GIPSOTECA, PIAZZA SAN PAOLO ALL’ORTO ore 17,00 INGRESSO LIBERO Sabato 23 febbraio Interventi  STEFANO BOLOGNINI, FAUSTO PETRELLA, FEDERICO TIEZZI Proiezione Brani dello spettacolo Freud o dell’interpretazione dei sogni, che ha debuttato nel 2018 al Piccolo di Milano per la regia di Federico Tiezzi Sabato 30 marzo Interventi PAOLA GOLINELLI, ROSSELLA VACCARO Proiezione I misteri di un’anima (1926), regia di Wilhelm Pabst, primo film su una nevrosi e la sua risoluzione tramite la terapia psicoanalitica Locandina Psicoanalisi in scena

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Maestro S. (2019)Psicoanalisi e Istituzione

Testo della relazione presentata al convegno “Il contributo della psicoanalisi nei servizi di salute mentale per minori” Firenze 26.01.2019   Psicoanalisi e Istituzione Tra  i  molti  psicoanalisti  che  si  sono  occupati  del  lavoro  nelle  istituzioni,  sceglierò    per    il  mio contributo di oggi  Kaes  e il suo modello di psiche.   Secondo Kaes  “la psiche è strutturalmente organizzata come un insieme di gruppi “: la  rete  delle  identificazioni,  la  struttura  distributiva  permutativa  e  drammatica  dei  fantasmi originari  interni,  le  istanze  dell’apparato  psichico e  specialmente  l’Io. i  sistemi  di  relazione  d’oggetto,  l’immagine  del  corpo,  l’orda  originaria….”(Kaes  1999  pg  123)  formerebbero dei   gruppi interni e l’attività psichica,  rappresentazioni, affetti e oggetti)  si costituirebbe  sulla base  di legami di aggregazione o disaggregazione tra le singole entità gruppali”. l’Istituzione allora  potrebbe  essere  modellizzata  come  una  serie  di  gruppi interni , costituiti dalle singole unità di lavoro, articolate sulla base dei compiti istituzionali  cui sono preposte . Seguendo questo modello le diverse unità operative che compongono una Istituzione Curante, nel mio caso la Fondazione Stella Maris, potrebbero allora  …

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