Autore: redazione

Seminari 2017

  (gli eventi contrassegnati da asterisco sono riservati ai soci)  Febbraio   *Giovedì 2 – ore 21.15 CPF Gruppo Clinico *Giovedì  9 – Assemblea ordinaria CPF *Giovedì 23 – ore 21.15 CPF  Marina Breccia: La sensorialità della parola     Marzo  *Giovedì 9 –  ore 21,15 CPF Gruppo intervisione B/A *Giovedì 16  – ore 21.15 CPF   Ilaria Sarmiento:  Un caso clinico * Giovedì 23 – ore 21.15  Gruppo Clinico     Aprile *Giovedì 20 – ore 21.15 CPF  Cristina Marselli: Dal lettino al vis a vis: tornare indietro o andare avanti?     Maggio  *Giovedì 4 – ore 21.15 CPF Gruppo Clinico *Giovedì 11 – ore 21.15 CPF  Chiara Rosso: La voce polifonica della migrazione nella cura analitica * Sabato 13 – ore 10-13 CPF Psicoanalisi e Salute Mentale: interventi a tema. Coordinano Pippo Saraò Antonella Sessarego   Sabato 20 –  Evento CPF aperto all’esterno Creatività Regole Identità Riflessioni Psicoanalitiche Intervengono  Stefano Calamandrei, Arianna Luperini, Corrado D’Agostini     Giugno  *Sabato 10 –  Gruppo intervisione B/A *Giovedì 15–  ore 21.15 CPF Gabriele Zeloni: Pinocchio tra gioco e realtà   …

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Seminari 2016

   Sabato 23 gennaio Ciclo di seminari interassociativi (AMHPPIA, AFPP, SIPP, SPI) Istituto Stensen, h 9-13 “Dialoghi psicoanalitici” Primo seminario Il costrutto dell’intersoggettività: dialogo fra Psicoanalisi e Neuroscienze Gianfranco Buonfiglio Introduce e dialoga con Vittorio Gallese  Sé corporeo e intersoggettività: spunti per un dialogo tra neuroscienze e psicoanalisi Tiziana Bastianini Corpo e psiche sono estesi: il costrutto dell’intersoggettività tra psicoanalisi e neuroscienze     Sabato 13 febbraio Pisa, Scuola Normale, h 10-13 Scrivere la psicoanalisi: implicazioni scientifiche, etiche e culturali Mario Rossi Monti introduce e dialoga con Giuseppe Civitarese Tra esattezza verbale e resoconto ingannevole: sulle trasformazioni in scrittura della psicanalisi Maurizio Balsamo Trascrizioni di origine sconosciuta      Giovedì 21 aprile Ken Eisold  La psicoanalisi e le sue istituzioni Giovanni Foresti La manutenzione del contenitore istituzionale      Venerdì 29 aprile, Pisa Marta Capuano presenta il libro di Domenico Chianese “Come le foglie e gli alberi”       Sabato 7 maggio Ciclo di seminari interassociativi (AMHPPIA, AFPP, SIPP, SPI) Istituto Stensen, h 9-13 “Dialoghi psicoanalitici” Secondo seminario Pazienti che fanno paura Benedetta Guerrini …

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IL PICCOLO REGNO

Wu Ming 4 Bompiani, Milano, 2016 “Quello che ci spaventa da bambini, ci spaventa per sempre” È la frase che compare alla fine della premessa de “Il piccolo regno”, libro di Wu Ming 4, uno dei membri del collettivo Wu Ming (fra i loro molti bellissimi titoli mi piace ricordare “Manituana” e “L’armata dei sonnambuli”). Quello che ci spaventa da bambini, ci spaventa per sempre, questo il cuore di un libro sorprendente, che potrebbe apparire ad un distratto letteratura per ragazzi, e forse in fondo lo è, come lo sono “L’isola di Arturo” o “Il Barone rampante” però. Storie universali, che cercano di cogliere il momento nel quale lo sguardo cambia, e le cose sembrano trasformarsi davanti ai nostri occhi (o forse siamo noi che le guardiamo per la prima volta, dopo averle a lungo viste senza potercene accorgere?). È un libro che apre numerosi piani di lettura. Io sceglierò quello del rapporto con il passato, con il “tempo che non passa” come lo chiamava Pontalis, che pare rincorrerci da sempre, da prima ancora che …

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Dove troverete un padre come il mio

Rossana Campo (2015)  Ed. Ponte Alle Grazie  Premio Strega Giovani 2016 Recensione a cura di Enza Quattrocchi  Leggendo il libro di Rossana Campo, mi sono resa conto ben presto che nasconde ben altro sotto le mentite spoglie di un libro autobiografico e che raccoglie le vicende di una famiglia con un padre “sballato e inaffidabile, sicuramente simpatico” Renato, (il suo nome è ripetuto infinite volte nel testo) e una madre, Concetta, bella, virtuosa, intelligente, il vero pilastro dell’incerta famiglia nel suo precario abituro. Accedevo alla lettura con una certa diffidenza per i romanzi autobiografici tout court. Eppure di narrazione è fatta la mia vita professionale, ma di altra narrazione dove il “qui e ora” si trasforma, al cospetto di un terzo, in un percorso di ricongiungimento dell’”ora con l’allora”, senza la pacificazione consolatoria del vogliamoci tutti, bene. Invece, leggendo “Dove troverete un altro padre come il mio”, mi sono piacevolmente imbattuta in qualcosa di simile. Più che di un racconto si tratta della riappropriazione di un’identità contrastata. Potrei parlare di padri e del loro ruolo …

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Vigna-Taglianti M. (2017). Acting, playing, talking. Dal Giurassico della mente allo sviluppo della capacità onirica.

Testo della relazione presentata nel seminario “Agire-giocare nella psicoanalisi infantile” (Firenze, 14 Gennaio 2017) che pubblichiamo per gentile concessione dell’Autore. In questo scritto focalizzerò l’attenzione sul ruolo che sovente, nel lavoro clinico con i bambini, l’azione e l’enactment[1] svolgono come precursori indispensabili di quelle trasformazioni psichiche del Sé che rappresentano, a mio avviso, uno dei cardini del processo analitico[2]. Risalendo le tracce del pensiero psicoanalitico dobbiamo a Freud (1905, 1914) un’intuizione fondamentale: ciò che non può essere ricordato viene ripetuto e costantemente messo in atto. Ferenczi (1924) dopo di lui ha rimarcato l’importanza del ripetere più ancora che del ricordare: un ripetere “emotivo” che coinvolge anche l’analista e che non avviene tanto sotto l’egida di una coazione a ripetere mortifera, ma che rappresenta invece un tentativo di dare una forma e una soluzione a un compito lasciato in sospeso, nell’aspettativa di rinvenire «un incoraggiamento a provare e pensare fino in fondo eventi psichici traumaticamente interrotti» (Ferenczi, 26-III-1931, in 1920-32). Se ciò che non può essere ricordato viene agito, apparentemente dove c’è azione non c’è rappresentazione. …

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Come scegliersi lo psicoanalista

Giangaetano Bartolomei Editore Rosenberg & Sellier ( 1° edizione 2000, 2° edizione 2011 )   Psichiatra, psicologo, psicoanalista, psicoterapeuta: quali le differenze, quale la formazione, quale il loro modo di operare? A quali risultati deve portare un’analisi ben riuscita? Come fare a scegliere l’analista giusto per noi? Gli psicoanalisti presenti sul mercato hanno ricevuto formazioni anche molto diverse per impostazioni e serietà; inoltre, anche tra gli psicoanalisti con lo stesso curriculum formativo, le differenze personali sono così grandi da far sì che un analista adatto per un paziente possa risultare totalmente inadatto per un altro. Questa guida semplice e chiara è l’ABC di quello che ognuno dovrebbe sapere prima di iniziare un trattamento psicoanalitico: se riusciremo a fare la scelta giusta – ci assicura l’autore – lo psicoanalista potrà fare per noi quello che nessun altro potrebbe mai fare.   Leggi le recensioni del libro di G.Di Chiara (Riv.Psicoanalisi) e di G.Gorla (Setting).

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Recensione di G.Gorla di “Come scegliersi lo psicoanalista” di G.Bartolomei.

Gorla, G. (2001). Recensione del libro di Giangaetano Bartolomei (2000). Come scegliersi lo psicoanalista. Rosenberg & Sellier, Torino, che pubblichamo per gentile concessione della rivista Setting, 11: 145-147.   Come scegliersi lo psicoanalista è un breve saggio di Gian Gaetano Bartolomei, membro della Società Psicanalitica Italiana e docente all’Università di Pisa di Sociologia della conoscenza, recentemente pubblicato in una veste grafica curata e gradevole nella sua semplicità da Rosenberg & Sellier (Torino, 2000, pagine 142). Il libretto è stato “pensato e scritto” per coloro che, non sapendo nulla, o quasi, di psicoanalisi, avvertono il bisogno di un aiuto psicologico e che, spinti dall’urgenza della loro condizione di sofferenza a “fidarsi e ad affidarsi”, rischiano di perdersi nella babele delle offerte di intervento psicoterapeutico e di fare delle scelte sbagliate, che aggraveranno la situazione o che, nel migliore dei casi, faranno perdere loro tempo e denaro. Ma proprio per il fatto di porsi in modo chiaro e onesto dalla parte di chi è supposto non sapere e quindi di obbligarsi ad usare «un linguaggio semplice e …

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Recensione di G.Di Chiara di “Come scegliersi lo psicoanalista” di G.Bartolomei.

Di Chiara, G. (2001). Recensione del libro di Giangaetano Bartolomei (2000). Come scegliersi lo psicoanalista. Rosenberg & Sellier, Torino, che pubblichamo per gentile concessione della Riv. Psicoanalisi, 47:597-599.   Ho subito letto con interesse questo libro di Giangaetano Bartolomei per un motivo molto semplice : tanti anni fa, all’inizio del mio lavoro, la diffusione della informazione sulla psicoanalisi era assai poca e, il più delle volte, affidata a incerti e poco preparati divulgatori, che penetravano con le loro prospettive fantasiose, idealizzanti o denigranti, nella stanza dell’analisi, a fianco dei sistemi difensivi dei pazienti. La situazione è cambiata, certamente, nell’attuale epoca della diffusa chiacchera psi-psa, ma non in meglio: è aumentato a dismisura il volume degli scritti dedicati all’argomento, ma essi sprofondano, nella generalità dei casi, in un pantano di cattiva informazione su pratiche psicologico-psicoterapiche, che poco o nulla hanno a che fare con la psicoanalisi, che rimane così molto nominata e poco conosciuta. Che uno psicoanalista con, in più, una specifica competenza sociologica, metta mano a un libro di divulgazione e informazione sulla psicoanalisi è …

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Borgogno F. (2016). Il ruolo dei supervisori: Stefania Manfredi e Luciana Nissim Momigliano.

Testo della relazione presentata nel seminario “Il lavoro della parola nella psicoanalisi di Stefania Turillazzi Manfredi” (Firenze, 3 Dicembre 2016) che pubblichiamo per gentile concessione dell’Autore. Una “felice compagine”             Premetto che faccio parte di quella felice compagine di allievi del I° anno di training che agli albori degli anni ottanta ha istituito nella storia del “Centro Milanese di Psicoanalisi” gli incontri mensili teorico-clinici con Stefania Turillazzi Manfredi, consigliati ad alcuni di noi (oltre che a me, a Ferro, Artoni Schlesinger, Bezoari…) da Luciana Nissim Momigliano di cui eravamo i primi supervisionati ufficiali della Sezione Locale di Training. Nel nostro piccolo gruppo avevamo quasi tutti in comune anche l’analista o l’altro supervisore (soprattutto Di Chiara e Ferradini, ma pure Gaburri) e almeno un paio di noi, grazie alla sollecitudine e all’organizzazione di Dina Vallino Macciò, avevano avuto – non ancora allievi S.P.I. – una nutrita esperienza di incontri di supervisione individuale e di gruppo (su materiale clinico e Infant observation) con Lina Generali Clements, la quale continuò ad accompagnarci per diversi anni fino al nostro …

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